venerdì 18 giugno 2010

Mondiali, Domenech: è la sconfitta di tutta la Francia


“Se e’ la sconfitta della mia politica? E’ la sconfitta della nazionale francese ma si’, in un certo modo e’ cosi’”.
Questo è Raymond Domenech, che ammette le proprie colpe al termine della partita persa in maniera netta contro il Messico, sconfitta che significa la quasi certa eliminazione della Francia dai Mondiali, ma che ricorda che è una sconfitta di tutti.
”Dobbiamo avere un po’ di orgoglio – aggiunge il ct dei Bleus in conferenza stampa -. Resta una minima possibilita’ di qualificarci, ma dobbiamo avere l’orgoglio di reagire, almeno questo. Non dipende da noi, non si puo’ parlare di possibilita’, ma e’ piu’ per l’orgoglio e per la fierezza che dobbiamo dimostrare qualcosa.

Se ho detto qualcosa ai giocatori? No niente, ancora niente. Aspetto, perche’ devo trovare le parole e perche’ resta ancora una partita da giocare. E bisogna giocarla”, anche perchè – malgrado il funerale sia pronto da tempo – con 4 punti si puo’ sempre passare il girone e approdare agli ottavi di finale.
Domenech tira tutti dentro, in un calderone dove si trova a proprio agio: evita di parlare dei singoli, da Anelka (“Non sono qui per condannare nessuno”) ad Henry (“fa parte del gruppo, ha giocato in altri periodi. Ma non oggi”) e fa i complimenti al Messico. La sua politica è risaputa ed è chiara: esaltare sempre la grandezza avversaria per ridurre i propri errori ai minimi termini. E poi non resta che sperare in una vittoria nell’ultima gara, anche se non ci crede piu’ nessuno. Forse nemmeno lui.

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